Dopo l’avvento (e il consolidamento) dello standard Tetra di Motorola, altri standard di emissioni digitali sono comparsi sul mercato, sia in ambito civile che radioamatoriale.
Questo passaggio ha permesso di tagliare fuori, per i servizi “sensibili”, eventuali ascoltatori indesiderati (sia perchè l’emissione è in digitale, sia perchè criptata) oltre a permettere la creazione di liste di accesso più dettagliate e “room” separate per i vari gruppi e di gestire un sistema di autenticazione.
Dal punto di vista dell’ascolto, inizialmente l’unica possibilità di ricevere le emissioni digitali era quello della classica chiavetta RTL, coadiuvata da apposito software (ad esempio Virtual Audio Cable + DSDPlus, anche se ce ne sono molti altri) ma aveva lo svantaggio di aver bisogno di un PC per il funzionamento.
A seguito del rilascio dell’Icom IC-R8600 è diventato possibile decodificare senza dispositivi esterni, i seguenti modi digitali:
- D-Star
- dPMR™
- DCR (Digital Communication Radio)
- Project 25 Phase I
escludendo però inspiegabilmente (almeno fino ad un certo punto …) i veri standard “de facto” come Tetra, DMR e C4FM.
Il primo ricevitore uscito sul mercato in grado di ricevere le emissioni digitali (rilasciato prima dell’IC-R8600) è stato l’AOR AR-DV1 (insieme al suo omologo portatile AR-DV10).
Presentato a metà del 2015, si tratta di un ricevitore che copre la gamma 100 Khz~1300 MHz in grado di decodificare le seguenti emissioni:
- AM/FM/FM-W/USB/LSB/CW
- D-STAR (GMSK)
- Alinco (GMSK)
- Yaesu (C4FM)
- Digital CR (C4FM)
- NXDN (C4FM)
- dPMR™ (C4FM)
- P25 Phase 1 (C4FM)
- DMR (4FSK, 2X-TDMA)
- Tetra
Circuitalmente si tratta di un ricevitore supereterodina a conversione diretta nella gamma 0,1~18 MHz, a doppia conversione nella gamma 18~180 MHz e a tripla conversione nella gamma 180~1300 MHz.
La radio è costosa, se si considerano le caratteristiche tecniche, pertanto (come ci si può aspettare) la dotazione di accessori è completa:
- Alimentatore
- Antenna telescopica
- Scheda SDHC da 8 GB
- Manuale
Dal punto di vista estetico l’apparato è molto elegante, con una livrea bianco/celeste che fa molto strumento di misura Rohde & Schwarz.
Il telaio è molto robusto nonostante le dimensoni compatte. Le uniche connessioni presenti sono il connettore BNC per l’antenna (avrei preferito un connettore N), la presa jack da 3.5 mm per l’altoparlante esterno, la presa jack da 3.5 mm AUX su cui è presente il segnale del discriminatore (nel solo modo FM, larghezza di banda 6kHz and 15kHz) con impedenza nominale di 600 Ohm e un livello di uscita di -20dBm e la presa di alimentazione a 12V.
Il ricevitore è principalmente dedicato alla ricezione delle VHF/UHF, quindi è assolutamente prevedibile che, nella gamma HF, le prestazioni siano mediocri. Le mie impressioni sono state confermate dai test di N9EWO (sicuramente più scientifici dei miei).
Il front-end non è particolarmente robusto, tanto che per essere utilizzabile nelle mie zone, si è reso necessario l’acquisto di un filtro notch per la gamma FM (io ho utilizzato l’ottimo filtro prodotto da JG Technology) ed è soggetto a intermodulazioni e frequenze immagine.
Un’altra cosa che non mi è piaciuta è stato l’audio in molto squillante in AM, senza possibilità di regolazione dei toni, il che rende l’ascolto affaticante. Il problema non è presente (o lo è in maniera molto ridotta) in FM, dove i toni bassi sono molto più presenti.
Il funzionamento in VHF/UHF è buono ma anche su queste frequenze, nel mio caso, si è reso necessario l’uso del filtro notch.
Per il resto non ho trovato problemi particolari.
Il ricevitore dispone si uno slot per schede di memoria SD ma il manuale non fa cenni specifici alla massima capacità supportata, nè alla classe di velocità richiesta.
Da quello che si legge nella recensione di N9EWO il chip impiegato nella scheda di memoria è critico: può venire riconosciuto, come no.
Nel mio caso ho utilizzato la scheda in dotazione, una SanDisk da 8 GB classe 10 in standard MicroSD con relativo adattatore MicroSD-SD. Nonostante sia una soluzione che non mi piace molto (gli adattatori possono portare numerose problematiche, a volte difficili da identificare) non ho avuto alcun problema nell’utilizzo quotidiano.
Le registrazioni audio vengono salvate in formato “.wav” (19,2 kHz – 16 bit Mono) e possono essere riprodotte sia su PC che nel ricevitore.
E’ possibile eseguire backup e ripristino della configurazione del ricevitore sempre utilizzando la scheda SD.
Da notare che non è possibile, dal software del ricevitore, formattare la scheda o eliminare le registrazioni archiviate su di essa. E’ preferibile utilizzare la formattazione completa della scheda.
Una delle delle “stranezze” dell’AR-DV1 è il forte “click” che si sente all’accensione e che, stando al manuale, è normale. Anzi, come si può vedere dall’estratto riportato sotto, consigliano di stare attenti a non indossare le cuffie all’accensione …
… oltre a delle limitazioni software già citate (come l’impossibilità di formattare la scheda SD o di eliminare le registrazioni) che mi auguro vengano prima o poi risolte.
Un’utilizzo interessante che è possibile fare dell’AR-DV1 (che è quello a cui l’ho destinato io) è di impiegare il front-end dell’IC-R8600 come ricevitore e tutta la parte dell’AR-DV1 dalla media frequenza in poi per la decodifica dei modi digitali che l’Icom non supporta.
Di seguito lo schema del semplicissimo collegamento da eseguire:
L’IC-R8600 andrà sintonizzato sulla frequenza dell’emissione che si desidera ricevere. Ovviamente l’audio sarà non intelliggibile. L’AR-DV1 andrà sintonizzato sulla frequenza di 10,7 MHz nella modalità desiderata.
L’audio demodulato uscirà dall’AOR. E’ possibile vedere un esempio sulla mia pagina Instagram.
Tirando le somme, ho venduto l’AOR dopo pochi mesi per evitare un’eccessiva svalutazione. Ciò nonostante ci ho rimesso parecchio. Alcuni comportamenti anomali mai risolti dal produttore, la qualità audio mediocre che impedisce di godersi una broadcast in AM o rende faticoso l’ascolto della banda aerea, la documentazione a mio avviso incompleta mi hanno convinto che non è l’apparato per me.
Utilizzare un ricevitore dal costo di quasi 1300 Euro per ricevere i radioamatori che trasmettono in digitale non ha senso. Inoltre avrei desiderato poterlo utilizzare anche in HF, pur conscio dei limiti.
Per quanto riguarda tutte le altre emissioni in digitale, sono tutte criptate e quindi non decodificabili. Come è giusto che sia.
Oltretutto, c’è un’altra questione da tenere in considerazione: all’amico che ha acquistato il mio esemplare, è saltata la luce durante la procedura di aggiornamento software. Il risultato è stato che in Italia nessuno è stato in grado di ripristinarlo. L’intervento è stato eseguito in Svizzera sostituendo l’unità logica per un costo di € 650,00 più spese di spedizione. Questo a mio avviso non è accettabile.
Dimostra semplicemente che il produttore non ha previsto alcun meccanismo di protezione durante l’aggiornamento. Poi è chiaro che il laboratorio ha “smarcato” la rogna sostituendo tutta la scheda.
In aggiunta a tutto ciò, c’è un difetto noto: la fragilità del circuito relativo alla porta USB. Purtroppo infatti gli esemplari più recenti (dal 2020) soffrono di guasti alla porta USB o addirittura vengono messi in vendita con la porta USB già guasta.
Gli esemplari prodotti prima del maggio 2020 “sembrano” esenti dal problema. Dico “sembrano” perchè questa grave problematica non è mai stata ammessa dal produttore.
Tale difetto è stato evidenziato ampiamente nel gruppo utenti Facebook dedicato all’AR-DV1 e nella pagina web di N9EWO.
Nonostante tutto, si tratta di una radio unica nel suo genere, un vero SDR fino ai 18 MHz in grado di decodificare molti modi digitali non criptati. E’ un acquisto che va valutato con attenzione e, nel caso di un esemplare usato, i test prima dell’acquisto sono fondamentali, con particolare attenzione all’interfaccia USB.